Paco
Questa esperienza mi accadde i primi anni 2000.Ero in una discoteca con tre sale. Una era per balli latini-americano e caraibici, l'altra per balli standard, l'altra per discoteca.
Ci andavo spesso con due mie amiche. La prima era la nostra preferita. Avevo imparato senza un corso, ma buttandomi e sperando che il cavaliere di turno, fosse bravo a condurmi. Sprigiona energia inaudita quella musica in me. Era un mercoledì quel giorno. Agghindata, mi misi a bordo pista, per essere subito invitata. Il primo, il secondo, il terzo ballo... Tutti allungavano il braccio sopra la mia testa per invitare sempre le sue mie amiche, che erano dietro di me! Ero alquanto indispettita! Decisi di mollarle e cambiare sala. Andai nella seconda. C'erano poche persone, forse perché in settimana. Mi sorpresi nel sentire che pure li, stavano mandando un pezzo caraibico. Si avvicinò un ragazzo più o meno della mia età. Era carino, basso, sì basso quanto me e mi invitò. Paco si faceva chiamare, nome che gli calzava a pennello. Mi ritrovai a ballare una salsa cubana (io avevo imparato quella portoricana in un altro posto) senza capirci nulla, notavo solo che per me era facile seguirlo, imparando nuove figure. Mi stavo divertendo. Ci fu finalmente il cambio della musica, quella per cui mi ero spostata lì. Immaginavo che sarebbe andato via. Invece dopo la pausa, mi riprende la mano. Non ricordo gli altri balli standard fatti, ma l'unico, che per me fu meraviglioso: il valzer viennese! E chi lo sapeva ballare! Declinai, ma mi tiró a sé: fidati, lasciati portare mi disse. Mi fece vedere solo una volta i passi base, prese le mie mani, braccia tese altezza spalle e cominciai a danzare. Ero nervosa, cosa di cui di accorse. Mi disse di tenere la mia coscia a sfiorare la sua e poi... "morbida con le gambe"! Fu un attimo e mi ritrovai letteralmente a volare in questo vortice di musica di altri tempi. 10minuti di volteggi, di sguardi e sorrisi.
"Sembra che ce l'hai nel sangue questo ballo", aggiunse dopo. Continuammo fin quasi alla chiusura. Uscimmo e ci salutammo, ringraziandoci a vicenda della bella serata. Prima che si allontanasse, lo chiamai, tornò indietro e gli proposi di venire a casa mia. Era stata l'unica volta a invitare io. Rimasi sorpresa della mia stessa iniziativa, ma quel ragazzo mi aveva attratto dalla sua prima presa, gentile ma decisa. Gli chiesi di aspettarmi un attimo, rientrai e salutai le mie amiche che avevo scordato (per fortuna eravamo con due macchine). Giunti a casa, lo feci accomodare sul divano e gli offrí un'aranciata, l'unica bevanda extra che avevo in casa. Chiacchierammo poco, del lavoro e del ballo. Gli dissi che lo avrei guidato io da quel momento. Mi guardó con finta circospezione e gli feci l'occhiolino. Lo accarezzai e mentre gli abbassavo i pantaloni e lo toccavo, con ulteriore sorpresa, mi accorsi che era piccolo il suo membro. Lo volevo vedere e sentire in erezione. Lo misi in bocca fino in fondo e lo sentii ergere all'improvviso. Mi fermó subito, perché si sentiva arrivare: era eccitato tanto quanto me. Gli presi io la mano per andare in camera, a pochi passi dal divano: il letto era sicuramente più comodo e spazioso. Ci spogliammo e sdraiammo. I nostri corpi nudi, uno di fronte all'altro, erano perfetti, ogni parte al punto giusto. Occhi negli occhi, i toraci, fino ai piedi. Ci baciavamo. Il suo organo tra le mie gambe, era già pronto ad entrare. Mi toccò e portò alla mia vista, le sue dita da cui colavano i miei umori. Ero in fiamme. Ricambiò la mia fellatio, con la sua lingua. Ci sapeva fare, sembrava stesse gustando un gelato, la rigirava come per non far cadere una goccia del mio piacere. Era bello e mi trattenni un bel po', volevo godermi quella lingua e le sue labbra che ogni tanto serravano quelle mie lì sotto. Per un po'. Durante quelle sensazioni, pensavo cosa avrei provato nel sentire quel piccolo pene. In quel momento, mi strinse in un certo modo il seno e non fui più in me: ebbi il mio primo orgasmo. Si mise sopra ed entró. Uh, se lo sentì! Piccolo, ma sostanzioso. Tutto mi fece un effetto stupendo. Avevo un giovane uomo, dalla testa ai piedi sopra e dentro di me. Cominció a muoversi, ma era troppo eccitato e durò pochi "battiti". Ci stava la seconda, perché io non mi ero ancora spenta e avevo zittito le sue scuse. Lo feci riposare tra quattro parole e sorsi d'acqua, intanto che le mie dita sfioravano il suo corpo minuziosamente e chiedevo a "Pachito", di risvegliarsi. Paco rise per il nomignolo, così afferró il mio viso, mi bació ardentemente e lo rimise nel mio sesso ancora caldo. Si muoveva ritmicamente, ma senza andare di fretta. Accarezzava la mia bocca con le dita bagnate dalla saliva e le leccava come se stesse ancora leccando la mia vulva. Cominciai così a sentire brividi e tremare sempre più forte, finché non ebbi un altro l'orgasmo. Mi girò tenendomi stretta (era così facile cambiare posizioni senza staccarci) e continuò fino a godere... insieme. Ci lasciammo andare sul materasso, con grande soddisfazione. Piccoli baci e ancora sorrisi. La notte era quasi finita, tanto valeva dormire un'oretta, prima di andare a lavorare. Fu un grande piacere per entrambi, ballare in sala e a letto. Il valzer viennese più bello mai ballato.
Pubblicate qui liberamente solo racconti veri, realmente vissuti. Scritti non volgari e rispettosi delle persone. Non sono responsabile di quanto scritto, pur guardando spesso per cancellare le volgarità eventualmente inserite. Vietatissimo riferimenti a sesso con minorenni, anche indiretti e sesso violento.
PUBBLICA IL TUO RACCONTO!
Paco
Furbetta | 28.09.2024
Racconto Nr. 4
Guest | 13.07.2024
Questa storia è una delle preferite perchè dimostra veramente i limiti che ci vengono imposti o ci auto imponiamo.
Siamo al banchetto di un matrimonio, tra tante persone felici noto una signora in disparte, quasi imbarazzata per essere li .
Mi avvicino con cautela e iniziamo a parlare. Maria è veramente timida e di pochissime parole.
Con molta fatica, riesco a scardinare il muro di difesa e scopro che ha 48 anni, è una casalinga e si è fermata alle scuole medie.
Al matrimonio era da sola, marito e figlie non erano stati invitati .
Maria mi incuriosiva, una donna molto semplice, senza neanche il cellulare ....
Con moltissima fatica riesco a convincerla a spostarci all' interno dell' albergo: gli invitati provenienti da lontano avevano una camera per dormire il giorno prima e il giorno della cerimonia.
Convinco Maria ad andare nella sua stanza. Finalmente soli restiamo abbracciati, sento il cuore di Maria in agitazione e la bacio con delicatezza.
I baci sono miracolosi : Maria si scioglie ! Inizio a far scorrere le mie mani sui fianchi sentendo un certo imbarazzo da eccitamento .
Per rompere il ghiaccio inzio a spogliarmi e resto nudo davanti a lei completamente vestita.Istintivamente Maria inizia a massaggiare delicamente il mio membro come per prepararlo, l' erezione è immediata .Sento l' eccitazione di Maria crescere per l' effetto ottenuto e inizio a levare il talleur da cerimonia .
Noto una biancheria intima di quelle vecchio stile , molto sobria, che si addice al personaggio.
Maria è una donna in carne ma con un bel corpo, una pelle scura e un mare di peli pubici, insomma una donna anni 70 o 80 .
Sono eccitato per la situazione, non parliamo più da tempo; prendo in bocca i capezzoli neri di Maria che diventano subito duri mentre Maria si gode la scena e mi chiede di non smettere.
la stendo sul letto e sorprendo Maria che si aspettva di essere subito penetrata mentre apro la folta peluria e inizio a leccare una vulva con un sapore buonissimo .
Maria geme con forza mentre scovo il suo clitoride grosso e pensile . Lo succhio con avidità e Maria scoppia in un orgasmo violento .
Completamente trasformata , appena il tempo di riprendersi ma ancora vogliosa sale sul mio arnese per una penetrazione totale ed energica . Dopo un tempo più lungo arriva la sorpresa : uno squirting sulla mia pancia che lascia Maria tremante e distrutta.
I capelli lunghi e neri , che erano raccolti sulla testa in un' acconciatura da parrucchiere sono completamente sciolti . Maria resta abbracciata al mio corpo come per proteggersi.
Al risveglio, mi racconta in poche parole che è la prima volta che va con un altro uomo, da quando aveva 16 anni aveva avuto solo il marito. Mi conferma che era la prima volta che qualcuno la leccava li...
Continuamo a baciarci e riprendiamo a fare sesso : Maria è inesauribile e piana di voglie .
Torno a leccare il suo sesso molte volte , fino tarda sera mentre Maria ricambia leccando il mio membro come fosse un gelato, leccandolo anche durante una delle eiaculazioni fino all' ultima goccia .
Sono andato a trovare Maria già due volte . nonostante la distanza e ogni volta porto via un pezzo di questa donna riservata e meravigliosa .
R: Racconto Nr. 4
Fiscanto | 04.08.2024
Bello, davvero molto bello questo racconto. Questa donna semplice, senza fronzoli, senza lingerie ricercata, si dimostra una donna dalla Femminilità travolgente. Purtroppo c'è un denominatore comune che mi amareggia, ogni volta che lo leggo. Questo tipo di donna, semplice, senza vizi particolari, non conosce il cunnilingus. E' molto triste, perchè è la chiave di avviamento della macchina del piacere femminile. Sono donne abituate a far godere il maschio, che godono di riflesso, se godono. Per me che adoro il cunnilingus è una cosa molto triste. Sono felice che Maria abbia provato questo modo sublime di godere. Alcune donne si disgustano pensando al cunnilingus e si bloccano, pensando che all'uomo non piaccia, invece è il profumo e il sapore più buono del mondo. Grazie del contributo. Fiscanto
Passione per la musica
"Bambola" | 14.06.2024
Un giorno un mio carissimo amico mi chiese un grande favore dopo avergli detto che ero in procinto di tornare a casa per le ferie. Lui stava lavorando per la stagione estiva in un albergo al mare, quindi niente vacanze. Dovevo andare a casa sua e chiedere alla madre di darmi il suo sassofono per portarglielo al mio rientro. Ne fui contenta per la prospettiva di allungare le vacanze e di vederlo. Mi disse che lì sarei stata sua ospite, ma che avrei dovuto dormire al piano adibito al personale di servizio. Nessun problema. Giunto il tempo, andai a casa sua, presi il sax e tornai. Raggiunsi il suo hotel e glielo consegnai. Quando lo vidi non riuscii a credere ai lunghi anni passati. Eravamo adulti. Su, ho scritto un amico, ma in realtà fu il mio primo amore dell'infanzia, un sentimento protratto nel tempo, tenero e innocente. Ciao Bambola mi salutò, simpaticamente, come suo solito diventati grandi, e mi abbracciò. Doveva lavorare fino a sera quel giorno, così mi accompagnò nella mia stanza. Approfittai di quelle ore, per una passeggiata, sul lungomare e una cena fugace, perché non vedevo l'ora di passare del tempo con lui. Abbiamo sempre parlato e riso tanto. Il ricordo più divertente, che tirava ogni volta in ballo, era quello del mio bacetto sulla sua guancia a otto anni. Lui percorreva la strada dove abitavo per andare a casa sua. Un pomeriggio lo vidi passare e con la scusa di dirgli qualcosa all'orecchio, gli corsi incontro, lo feci abbassare(era alto per me), gli schioccai quel bacio e scappai imbarazzata. Quanti anni. Arrivata in hotel, ci fu giusto il tempo di darci la buonanotte e lui sussurrarmi di non chiudere la porta a chiave. Volevano la stessa cosa. Nella notte entró in silenzio mentre io ero a letto con un intimo sexy. Si sdraiò accanto e mi accarezzò il poco corpo coperto e mi baciò. Il nostro primo bacio, vero! Tutta un'altra cosa! Eravamo entrambi eccitati. Mi tolse slip e reggiseno e iniziò a baciare il mio seno. Si spoglió e vidi il suo torace villoso. Che strano effetto mi fece al contatto con la mia pelle. Era morbido il suo pelo e come una carezza, mentre si muoveva su di me, mi eccitava ancora di più. Scese sui miei seni che baciò e tra le gambe. Per me fu una sorpresa, nessuno mi aveva toccato lì con la lingua. Era delicato e lento, gli tenevo la testa per guidarlo dove più provavo piacere. Non oppose resistenza, anzi andò avanti e lo sentivo succhiare mentre la sua lingua si muoveva. Il mio l'orgasmo fu intenso. Poco dopo entrò in me, teneva le mani appoggiate sul materasso quando si muoveva. Fu molto dolce tanto che riuscì a farmi provare ancora piacere. Mi attraevano il suo corpo e i suoi occhi alla Sylvester Stallone! Il suo odore era molto forte, lo adoravo, me lo gustavo movimento dopo movimento e godetti ancora. Per noi fu la nostra “prima volta”. La mattina dopo aveva ”la libera” e come se niente fosse stato, andammo con i suoi colleghi in spiaggia. Uno con la chitarra, lui col sax, suonarono i classici Battisti&Co. e tutti insieme cantavamo. A quella notte, ne seguirono a tempo debito, un paio di pomeriggi a casa sua, con sua madre in cucina e noi nella sua stanza. Quelle due circostanze aumentarono il livello della nostra attrazione, eccitazione e godimento. La sua musica al sassofono registrata che mise in sottofondo, coprì i nostri vocalizzi di piacere in entrambe le volte. Una volta a fine servizio, fece tappa a casa mia, dove fummo liberi da ogni pudore, facendo l'amore in ogni angolo del mio bilocale e in vasca da bagno. Usciti da essa, andammo a letto. Avevo un olio profumato per massaggi. Gli versai qualche goccia sulle mani e iniziò a stenderle sulla schiena. Forse abituato a toccare i tasti giusti, suonó su di me la sua musica,con tutte le dita, con le sue mani, con la sua bocca. Aveva imparato i modi per farmi godere e tanto. Il sogno mai sognato, impudico di una bambina della sua prima cotta, da donna si era realizzato.
R: Passione per la musica
Fiscanto | 16.06.2024
Per prima cosa voglio ringraziarti per aver pubblicato il tuo racconto sul mio sito. E' fatto bene, eccitante, coinvolgente. Complimenti davvero.
Mi ha colpito negativamente il fatto che tu non avessi provato ancora il cunnilingus, che secondo me è la chiave suprema del piacere femminile.
La mentalità maschilista ha maschilinizzato anche le donne.Le donne cercano subito la penetrazione e relegano il cunnilingus alla stregua dei preliminare. Non è un preliminare! La donna può godere tantissimo in questo modo e moltissime donne con la penetrazione non godono affatto e chi lo fa scende a livello dei maschi, un una tantum e basta. invece la donna può godere tantissime volte in questo modo. Mi è piaciuta la sequenza, in cui tu sei venuta prima con la lingua e poi sei passata alla penetrazione. Quella è la sequenza giusta. Prima della penetrazione una donna deve avere un orgasmo con la lingua. Non ha problemi di refrattarietà e quindi può godere tutte le volte che vuole. Purtroppo, molte donne hanno l'indole da geisha e non vedono l'ora di soddisfare il maschio. Io adoro le donne egoiste. Ne ho conosciute molte più o meno egoiste, ma solo una incarnava la perfezione ed era per me un sogno. Ti invito a recuperare il tempo perduto con il tuo uomo villoso e a fargli capire come usare la lingua per farti godere ripetutamentee, prima di premiarlo facendolo entrare nell'antro del piacere. Grazie ancora!
R: Passione per la musica
Fiscanto | 16.06.2024
Un ultimo appunto, diciamo una mia impressione, non letteraria, ma personale: non mi è piaciuto il termine "Bambola", molto maschilista, un nomignolo che io non userei mai verso una donna, fa troppo "sciupafemmine"., troppo Fred Buscaglione....
R: R: Passione per la musica
Bambola | 17.06.2024
Buscaglione in quella canzone è un marpione e ottiene ciò che vuole, ma alla fine. Il mio amico mi dice ancora "ciao bambola, come stai?" Per il resto della risposta, grazie.
Racconto nr 3
Guest | 05.05.2024
Questa volta mi piacerebbe portarvi a spiare dal buco della serratura per farvi vivere il racconto che vi propongo.
L' azione si svolge ad un convegno di quelli noiosi. Per un colpo di fortuna sono seduto accanto ad una Dea, una donna meravigliosa . Solo in seguito ho scoperto essere vicina ai 60 anni , elemento impossibile da immaginare guardandola.
Paola è una nobildonna milanese , di quelle che non si trovano più, elegante , raffinata , colta , intelligente e bellissima.
Per scrivere il mio libro vale tutto : ci provo, voglio prendermi un no.
Invece... Alla prima pausa Paola mi invitato nella parte superiore del palazzo dove eravamo... Perché era suo ! Ci abitava !
Con un modo di fare gentile , mi ha proposto di andare a riposarci lontani dal clamore della conferenza e ho accettato subito. Mi invita a restare dopo la conferenza , sarebbe stata sola per la serata . Non speravo in nulla più di un cordiale aperitivo, troppo ampio il divario tra di noi.
Finita la conferenza , siamo rimasti soli e ho chiesto di usare la toilette . Paola mi conduce in una camera da letto e si sdraia sul letto aspettando che finissi.
La sorpresa nel trovarla completamente nuda è stata totale: mi trovavo di fronte ad un monumento di bellezza in ogni parte del corpo. Non mi era mai capitato di stare in compagnia di una donna di questo livello.
È difficile descrivere la sensazione di avere via libera ad esplorare la sessualità di una donna del genere .
Mi avvicino senza parlare e apro le gambe perfette di Paola: un vulva molto scura , quasi nera mi si presenta completamente depilata. Incomincio a leccarla a dovere , incontrando un clito meravigliosamente gonfio.
Paola geme in un modo mai visto , una specie di miagolio sommesso, molto delicato. Arriva un orgasmo molto lungo quasi infinito che lascia la vulva completamente gonfia e aperta, a mostrare il lato interno di un colore rosa tenue .
Paola mi dice di aspettarmi il peggio, le è venuta voglia ....
Andiamo avanti fino a notte fonda a saziare un appetito sessuale , mai visto.
Non mi aspettavo tutto questo , non si tratta di uno schema di noia e conformismo come in altre occasioni. Paola rappresenta più un colpo di fortuna difficilmente ripetibile .
R: Racconto nr 3
Fiscanto | 08.05.2024
Ancora una volta, un ottimo racconto. Scritto benissimo e molto coinvolgente.
La donna è come la frutta: ottima sempre, ma quando è matura dolce e succosa. La narrazione mi ha riportato a momenti di lussuria dannunziani. È un piacere leggere questi racconti. Complimenti.
Il mio notturno
Vita | 23.02.2024
Il mio notturno
Ero alla ricerca di orari dei mezzi pubblici tra un palo e l'altro. Tanti numeri, tante destinazioni, tanta confusione nella mia testa e internet non mi aiutava affatto. Ero in questa enorme città, spaesata e stanca di girare a vuoto e di chiedere informazioni a sconosciuti che non conoscevano il luogo dove ero diretta. Mi sono seduta ad una panchina di un giardino pubblico, sconfortata. Ho sollevato lo sguardo e ho notato oltre gli alberi l'insegna di un hotel: era il mio! Ormai era tardissimo, avevo un colloquio il giorno dopo, così sono entrata e ho chiesto la mia stanza. Mi ha accolto il sorvegliante notturno a cui erano state date istruzioni sul mio arrivo. Un uomo alto e affascinante con la sua divisa con un bellissimo sorriso. Impossibile non notarlo nonostante la stanchezza del viaggio! In modo cordiale mi ha chiesto se avessi fame gli ho risposto "come un bue". Tempo dieci minuti, e avevo un tavolo imbandito con del buon cibo caldo, riscaldato sicuramente e un calice di vino rosso. Mi ha detto che non c'erano altri ospiti attesi, se non per il mattino seguente: per ulteriore zelo, ha chiuso la porta d'ingresso. Ero troppo stanca per temere qualcosa, così gli ho chiesto se poteva farmi compagnia. Si è seduto e abbiamo parlato del più e del meno del suo lavoro e del mio colloquio. Mi ha raccontato che lavorando di notte, spesso usava il tempo per scrivere e che in quei giorni stava raccogliendo pezzi di racconti di una trentina di righe, che mi ha fatto leggere, per farne poi un libro. Io ascoltavo affascinata, mentre finivo la cena. Mi sono congratulata con lui e, mentre bevevo l'ultimo sorso di vino, mi sono alzata per congedarmi. Ha preso la mia mano e mi ha fermata chiedendomi se volevo prolungare la sua compagnia. Beh, dopo una doccia mi sarei ripresa un po', ho pensato, così ho accettato. Siamo andati in camera, ci siamo spogliati ed entrati in doccia. Mi ha cosparso di bagnoschiuma e ad ogni suo passaggio con le mani sul mio corpo, sobbalzavo di eccitazione. Lungo le mie spalle, il mio viso, sui miei seni le mie gambe, tra le cosce, sulla mia natura che si bagnava e non di acqua. Lo scroscio della doccia era accompagnato dalle sue carezze rese ancora più delicate dal sapone. I suoi baci mi hanno fatto impazzire. È sceso con la testa tra le gambe e mi ha leccata a lungo. Ho sentito la sua lingua muoversi ed entrare. Ho goduto in questo vortice di uomo e acqua. Usciti ancora bagnati, mi ha portato a letto sdraiandosi su di me. È entrato con facilità e dolcemente mi ha fatto provare un orgasmo dietro l'altro. La notte era ancora giovane e abbiamo giocato più volte ed ero certa, che per queste due notti, tra le sue braccia, mi sarei sentita appagata e al sicuro. Grazie guardiano notturno,leggerò sicuramente il tuo libro.