A memoria... un ricordo.

08.12.2022 19:38

Molte situazioni trasgressive che ho vissuto, non sono state fermate in un racconto. Cercherò, sperando che la memoria mi aiuti, di sopperire in parte a questa mancanza. Tanti anni fa, conobbi una donna, all'apparenza superba e di poche parole. Era stata trasferita per poco nella mia sede abituale di lavoro. Molto bella e formosa, era nei sogni di molti uomini, che le giravano intorno come le mosche sul miele. Io non ho mai preso nemmeno un caffè con lei. Sono un uomo di indole solitaria e molto riservata. Non mi piace avere amici giusto per averli, per mangiare qualcosa insieme o bere un caffè. Gli amici li scelgo con estrema cura e sono pochissimi.
Facevo il viaggio insieme in treno con questa donna. Un giorno mi sono seduto di fronte a lei e abbiamo iniziato a parlare. Un discorso generico e formale. Ogni giorno ci si incontrava. Si parlava sempre più intimamente. Un giorno mi invita a mangiare una pizza a Milano, dopo il lavoro. Accetto con piacere. A lavoro, sempre due perfetti estranei: non mi piace dare adito a pettegolezzi. Abbiamo mangiato la pizza e la nostra amicizia è cresciuta ancora di più. Parlavamo di tutto. Io ero sposato, ma mia moglie non era gelosa di questo rapporto. Uscivamo spesso insieme, per condividere varie situazioni. Quando il mio primo matrimonio finì, rimasi da solo qualche mese. La invitai a casa mia, per farle vedere come mi ero sistemato per vivere la mia temporanea vita da single. Un pomeriggio, uscendo da lavoro, è venuta a casa mia. Ho ordinato due pizze, abbiamo mangiato e bevuto. Abbiamo riso e parlato del più e del meno. Ad un certo punto, mi ha detto che ogni tanto aveva delle piccole crisi di ansia, sentendosi la gola chiusa. Le ho accarezzato la gola. Lo facevo dolcemente, massaggiandole tutto il collo. Ad un certo punto mi dice: "Mi sto eccitando..." Io le dico:"Io sono eccitato da quando sei entrata qui dentro..." La bacio con passione.  Lei ricambia. Le metto una mano tra le gambe, bellissime gambe... Geme... Mi dice di andare sul letto, più comodo del divano. L'accompagno e la spingo delicatamente sul letto. Pulsa letteralmente di voglia. Le sfilo velocemente le mutandine e comincio a leccargliela ingordamente. E' tutta bagnata. Piena di nettare. La mia lingua guizza velocissima sul clitoride, s'infila nella vagina e riprende la strada del clitoride. L'orgasmo arriva veloce, come una saetta. Mi supplica di penetrarla. Le sollevo le gambe ed entro dentro di lei. La posseggo con foga e un altro orgasmo arriva impetuoso. Si dibatte come un'indemoniata e mi graffia la schiena. Gliela lecco ancora e gode ancora di più. Alla fine lo facciamo quattro volte. Quasi tutta la notte a far sesso! La mattina andiamo a lavoro insieme. Sempre come due sconosciuti. Un mio collega la vede mentre prende il caffè alla macchinetta e mi dice:"Gran bella donna, vero? Peccato che per noi è impossibile arrivarci." Annuisco, con fare rassegnato, mentre sento ancora sul viso il profumo dei suoi umori vaginali...