Amore rosa
Quelle carezze... così lente, così interminabili. Carezze lievi come il pensiero, ma brucianti di passione come il fuoco più vivo. Quelle carezze, così pazienti, così delicate, così precise, nei punti giusti, che nessun uomo sarebbe mai capace di fare, nemmeno io stesso, che tante volte ci sono andato vicino. Quelle carezze che danno piacere, sempre, anche quando sembrano innocenti gesti d'affetto. E quei baci! L'intreccio della labbra, l'avvilupparsi delle lingue, lo scambio di saliva, come se l'una volesse bere l'anima dell'altra. E tutto senza fretta, senza voler subito possedere, penetrare, come fanno i maschi, ciechi e sordi alle esigenze del corpo femminile.
Il toccarsi l'un l'altra, in un crescendo di gemiti, che diventano grida di piacere.
Senza l'inettitudine di molti maschi, che con le dita sanno solo dar fastidio o peggio dolore.
Il cunnilingus, l'omaggio al tempio del piacere femminile, fatto con la lingua.
Lingue femminili, come dotate di proprio intelletto, veloci quando serve, lente, quando è necessario essere lente.
Questa del cunnilingus è la nota più dolente per me. L'invidia è massima, in quanto qui io competo quasi ad armi pari. Ma è quel "quasi" che mi fa rabbia! Quel "quasi" dovuto a zavorre del mio essere maschio, che ancora non sono riuscito a eliminare. Che mi fanno andare di fretta, quando dovrei rallentare, ad esempio.
Spero un giorno di riuscire a far godere una donna, come lo fa una donna. Nel frattempo, vi ammiro e vi invidio.