La donna delle pulizie
Non è da tanto che viene, forse due o tre mesi, in sostituzione di una donna anziana, ormai in pensione. Non è certamente il massimo della bellezza. Avrà circa quarantacinque anni, il fisico appesantito da almeno due gravidanze, il modo di vestire alquanto trascurato.
Eppure c'è qualcosa in lei che mi attrae. Qualcosa d'indefinito, d'istintivo. Qualcosa che potrebbe assomigliare benissimo allo stesso meccanismo che attrae la falena verso la fiamma, fino a farla morire arsa viva. Non c'è ragione in questa attrazione, eppure c'è, forte ed irresistibile.
Nel suo sguardo, nel suo modo di sorridere, c'è quella scintilla che fa di una donna una femmina. Quel certo non so chè capace di allertare ogni uomo appartenente all'universo maschile.
Tutti i giorni scambiamo sempre due parole. Più che altro discorsi banali, sul tempo, sul carovita, sul lavoro.
A volte si lascia andare a confidenze più intime. Ho saputo, ad esempio, che è separata e che vive con le sue due figlie. Ma queste sue aperture sono sporadiche e per lo più ci si trova a parlare del più e del meno.
La sua grande passione sono le soap opere e il Grande Fratello.
In settimana mi ha detto che il televisore non funzionava.
Le ho detto che sarei passato da lei a dare un'occhiata.
Sabato, alle dieci in punto, suono il citofono. Mi apre direttamente, senza neanche chiedere chi è. Due parole di saluto e mi accompagna in soggiorno. In effetti il televisore funziona proprio male. Si riescono a vedere a malapena due o tre canali. Secondo me è colpa dell'antenna. Controllo lo spinotto dietro al televisore. Come pensavo: il filo di massa è staccato. In cinque minuti tutto è a posto: l'immagine è nitida e ben contrastata.
Mi offre un caffè. Mi siedo e la guardo mentre lo prepara. E' ancora piacente, non ci sono dubbi. E in più ha quella scintilla che mi attira da matti.
Mi fa sedere sul divano e si siede accanto a me. Ha addosso un vestitino leggero, che le arriva sopra al ginocchio, sedendosi sale ancora di più...
Sorseggio con indifferenza il caffè, ma nella mia voce si avverte un tremito. Sono eccitato, devo ammetterlo.
La vista delle sue gambe mi toglie il respiro. Mi faccio coraggio e poso, con finta noncuranza, la mia mano destra sul suo ginocchio sinistro. Lei non reagisce e continua a parlare, come se nulla fosse. Comincio ad accarezzarle il ginocchio. La mia mano si muove sinuosa, con movimenti lenti e circolari. Ormai accarezzo la parte interna della sua coscia e salgo sempre più in alto. Il suo respiro si fa più veloce. Ormai la mia mano è profondamente incastrata tra le sue morbide e calde coscie. L'umido calore del suo sesso eccitato mi stordisce. Comincio a masturbarla attraverso la stoffa delle mutandine. Lei chiude gli occhi, si morde le labbra e si fa scappare un gemito. Ormai è preda, al pari di me, di una voglia irresistibile. Mi inginocchio, le alzo ancora di più il vestito, le scosto il lembo delle mutandine e mi tuffo letteralmente tra le sue coscie. Il suo sesso è fradicio di umori. Niente è più buono del sapore di una femmina eccitata! La mia lingua guizza impazzita di voglia e s'insinua dentro di lei, quasi a non voler sprecare nemmeno una goccia di quel prezioso nettare.Poi percorre le piccole labbra e si porta sul clitoride, dove insiste a lungo, con movimenti a volte lenti e voluttuosi, a volte rapidi ed insistenti. Le sue gambe cominciano a tremare, il suo bacino sussulta di piacere. Il sapore che cambia mi avverte dell'approssimarsi dell'orgasmo. Modulo la mia velocità della mia lingua sul suo ritmo e, con un grido a stento soffocato, il suo piacere esplode nella mia bocca. Le succhio il clitoride con forza, quasi divorando letteralmente il suo sesso, mentre lei ripete, supplice, una sola parola:"Prendimi!".
Anch'io ho voglia di penetrarla e non perdo tempo. Le sollevo una gamba, appoggiandola sulla mia spalla e le sono dentro in un attimo. E' molto bagnata, il mio membro scivola dentro fino all'elsa. Dentro è calda, pulsante. Il suo sesso si apre sempre più, famelico del mio.La possiedo con foga animalesca. Cavalchiamo sempre più velocemente verso il piacere reciproco. Un grido soffocato e lei viene, mentre io la riempio di caldo seme maschile. Rimango un pò dentro di lei. E' meravigliosa la sensazione della sua intimità sul mio membro! Poi mi sdraio al suo fianco. Lei me lo stringe, facendo uscire le ultime gocce di seme rimaste ancora dentro, raccogliendo avidamente, con la sua bocca sensuale, ogni residuo del mio maschio piacere. Rapidamente ci disponiamo nella posizione del sessantanove, gustando ogniuno i sapori dell'altro. Continuiamo finchè l'orgasmo ci travolge ancora una volta, inondando di umori le nostre reciproche bocche. Giaciamo ancora una volta fianco a fianco, stanchi ma ancora vogliosi. Le mie mani esplorano lentamente il suo corpo, a volte seguite dalle mie labbra e dalla mia instancabile lingua. I suoi capezzoli, eretti in modo impertinente, sono un richiamo irresistibile per le mie labbra. Infatti, mi attacco ad essi come un cucciolo affamato, mentre con la mano la porto ancora a godere del suo essere femmina. Passiamo l'intera giornata a far l'amore. Ormai non si contano più gli orgasmi reciproci. E' come se fosse un unico orgasmo, che ci pervade da quando la passione ci ha travolto. A sera, sono costretto a lasciarla, giurandole che ci saranno tanti altri giorni simili a quello appena passato. E di questo ne sono più che certo...