La professoressa di matematica
Non è da tanto che è arrivata. Sarà poco più di sei mesi che è con noi. Il nostro corso è un corso serale per adulti, si può facilmente capire come una donna come lei, non passi inosservata. In matematica sono stato sempre debole. Non riesco proprio ad entrare nella logica dei numeri. Ho saputo che tiene dei corsi privati per i ragazzi del diurno. Mi ha detto che posso andare anch'io a casa sua, per qualche ora di ripetizione. L'appuntamento è alle sedici. E' sola a casa, suo marito è fuori per lavoro. Indossa una camicetta di lino bianca abbinata ad un twin rosa carminio, sopra una gonna nera al ginocchio. Ci sediamo nel suo studio, entrambi dallo stesso lato della massiccia scrivania di noce. Sedendosi, la gonna sale fino a scoprirle le cosce. Sono bellissime. Nervose e scattanti.
Mi ricordano i balzi delle gazzelle. Comincia a spiegare. Mi parla di funzioni trigonometriche, ma io non la sto più seguendo, ormai. Il mio sguardo è fermo su quelle cosce da favola che sono a pochi centimetri dalle mie mani. Lei mi parla di numeri, ma i numeri li sto dando io, tanto è il desiderio che mi sta assalendo sempre più.
Dopo oltre mezz'ora di intricate spiegazioni, mi propone un caffè. Accetto ben volentieri. Si alza, scoprendo ancora di più le gambe, nel movimento. Con un tuffo al cuore, noto che non porta collant, ma delle eccitanti autoreggenti. Una donna riesce a leggere tra le righe con incredibile maestria e lei, sicuramente, si è accorta della mia eccitazione. Ad un certo punto, mentre è seduta a sorseggiare il caffè, si passa una mano dietro la nuca, dicendo che ha i muscoli tesi e doloranti. Mi alzo e mi porto dietro di lei. Comincio a massaggiarle il collo con grande naturalezza. La sento rilassarsi. Si stiracchia in un modo che mi ricorda i gatti quando fanno le fusa. Le chiedo se va meglio. Mi risponde:"Certo! Va benissimo. Solo che adesso non ho più mal di collo, ma sono eccitata." Senza proferire una sola parola, le bacio il collo, facendo guizzare la lingua in modo impertinente. La sento gemere di piacere. Lasciando un'umida scia, passo dal suo collo alla sua splendida bocca. Baciare le sue labbra è un'esperienza favolosa. Quando la passione arriva alle stelle, la sua bocca si apre e la mia lingua incontra la sua, iniziando una danza lubrica e sensuale.
Si stacca per un attimo dalle mie voraci labbra e, dandomi la mano, mi conduce in camera da letto. Si sdraia sul letto e, con uno sguardo lascivo, mi invita tacitamente, a giacere con lei. In un batter d'occhio sono sopra di lei, la spoglio completamente, baciando ogni millimetro della sua calda pelle, man mano che la privo dei vestiti.
Mi alzo dal letto e mi soffermo ad ammirarla. Il suo splendido corpo nudo è uno spettacolo molto eccitante. Lei sorride mentre sente il mio sguardo su di sè. Ammiccando sorniona spalanca lentamente le gambe, offrendo ai miei occhi uno spettacolo irresistibile. Il suo sesso, aperto e turgido di voglia, occhieggia in mezzo al suo folto bosco di riccioluti peli corvini, contrastando con il rosa acceso delle piccole labbra, il colorito bruno delle grandi labbra. I copiosi umori, di cui è abbondantemente cosparso il suo sesso eccitato, brillano sotto la luce della camera. Mi tuffo letteralmente tra le sue cosce. Dire che gliela lecco, è dire una bugia. Gliela divoro, nel vero senso del termine. La mia lingua, come animata da vita propria, guizza impazzita di voglia sul suo clitoride, tra le piccole labbra, dentro al vestibolo vaginale, insinuandosi fin dentro la vagina, mentre con un braccio le sollevo il bacino per offrirla ancora meglio alla mia bocca vorace. Il sapore cambia in pochi minuti, diventando sempre più deciso, segno dell'imminente orgasmo. E infatti l'orgasmo arriva ben presto, esplodendo nella mia bocca in tutta la sua forza. Entro con la lingua più dentro che posso, per non perdere nemmeno una goccia di quel meraviglioso liquido che ha origine dai meandri più intimi del suo essere femmina. Le sollevo le gambe, posandole sulle mie spalle e la penetro. Tutto dentro in un sol colpo. Inizio una cavalcata degna di un poema epico. La possiedo a lungo, muovendomi anche lateralmente, per farle sentire il mio maschio turgore in ogni dove. Sta ancora godendo ed io godo con lei, dentro di lei. Continuando a possederla anche dopo, ancora rigido di desiderio. Poi mi sdraio vicino a lei e ricomincio a leccarla, facendo in modo che i nostri corpi si dispongano, quasi per caso, nella posizione del sessantanove. E' bellissimo gustare i nostri sapori. Lo facciamo molto a lungo, fino ad inondare reciprocamente le nostre bocche degli umori dell'altro. Poi, la invito a venire sopra di me, il mio sesso sembra di pietra ed entra facilmente in lei. Lei mi possiede, come una valchiria, mentre io, spingendola in giù, tenendola per i generosi fianchi, la penetro profondamente. Sentirla così in fondo mi toglie il respiro.
Andiamo avanti ancora più a lungo. Fino a godere entrambi, in modo sconquassante. Poi giacciamo uno di fronte all'altro, accarezzandoci reciprocamente. Quelle carezze, hanno lo stesso effetto che ha il vento sulla brace di un incendio ancora non ben domato. La voglia arde ancora più forte e il nostro viaggio verso il piacere più intenso ricomincia, ancora più ardito e acceso di prima.