L'amica di Facebook
“Facebook”, letteralmente significa in italiano “Libro del viso”, o “Libro dei visi”, traducendo meno alla lettera. Su Facebook si trovano amici, parenti o perfetti sconosciuti, perlomeno fino a quando non diventano “amici”. Amici su Facebook, naturalmente. Mentre curioso tra gli amici di un amico, rimango colpito da un sorriso accattivante, intrigante. Il sorriso di una donna che attira subito la mia attenzione. Non è giovanissima, ma nemmeno troppo in là con gli anni. E’ una donna nel pieno dell’età aurea, Quella età che rende una donna affascinante più che negli altri periodi della sua vita. Io lo chiamo il fascino della maturità consapevole. Quella età in cui non si è più spinti dalla curiosità, dal voler provare, ma dalla volontà lucida di godere la vita. Ebbene, decido di chiederle l’amicizia. Lei accetta, ma, non conoscendomi, mi chiede chi sono. Ammetto di essere stato colpito dal suo sguardo intrigante e mi presento con il mio nome d’arte, aggiungendo di essere un poeta e uno scrittore dell’Eros. Lei è felice di conoscermi. Le faccio leggere qualche mio racconto, sottolineando che sono tutti reali e autobiografici. “Incontro al buio” è il racconto che più la colpisce. Mi dice che le piacerebbe molto viverlo. Io le dico che non ci sono problemi e che sono disposto ad accontentarla. Fissiamo subito un appuntamento. Come prevede la trama del racconto, preparo per lei una camera d’albergo completamente al buio. Non ci siamo mai sentiti per telefono, per non rovinare la suspense. Con un sms le comunico il numero di camera e le scrivo di avvisarmi quando sta per salire. Lascio la porta socchiusa e mi nascondo in bagno. Vedo la luce entrare in camera e poi la porta richiudersi, facendo ripiombare tutto nel buio. Lei si sdraia vestita sul letto. Esco dal bagno e l’abbraccio, cercando la sua bocca. Ha un ottimo profumo, con note orientali di sandalo. La bacio con passione, succhiandole la lingua. Adoro baciare! E mi è difficile lasciare la sua bocca, la sua lingua… Ma il richiamo del mio istinto d’instancabile linguista è troppo forte. Scendo tra le sue cosce. Ha delle gambe tornite, sode, inguainate in un paio di calze autoreggenti. Le sollevo la gonna e scosto il perizoma, senza nemmeno toglierlo. La mia lingua avidissima s’insinua nel suo sesso. Accarezza il clitoride, scorre lungo le piccole labbra, penetra la vagina e torna su, in un caleidoscopio di sensazioni, come il battere d’ali di uno stormo di uccelli. Il suo sesso è recettivo, il clitoride molto sensibile, risponde ottimamente alle stimolazioni della mia lingua. Geme tanto per il piacere e questo mi rende felice. Aggiusto ancora il tiro e succhiando il clitoride, mentre faccio scorrere velocemente la lingua su tutto il suo sesso, compiendo qualche escursione anche sul suo forellino posteriore, mi godo il suo primo orgasmo. E’ bellissimo sentirla godere! Gode in tutta la sua splendida Femminilità. La penetro ancora con la lingua, spingendola ben dentro e, sollevandole le gambe sulle mie braccia, la possiedo. E’ bagnata, molto cedevole al mio membro ed entro in lei fino alla radice. Gusto l’abbraccio del suo sesso sul mio, spingendo a fondo e giocando con brevi penetrazioni. Poi voglio godere di lei e, con una spinta più vigorosa, le vengo dentro. Mi fermo, come se volessi fermare il tempo e godo di quello attimo meraviglioso.
Ci fermiamo un po’ e parliamo di noi, mentre con le mani l’accarezzo dappertutto.Nella penombra ormai riusciamo a distinguere le nostre sagome, ma il buio ci serve per amplificare le sensazioni tattili e anche olfattive. Infatti ricordo vivamente il suo profumo e la sua pelle di seta. La bacio ancora. Non smetterei mai di baciarla! Nel frattempo si è spogliata e in ultimo si toglie il reggiseno. Ha un bellissimo seno e i capezzoli sono favolosi! Li succhio e mordicchio con avidità. Geme di piacere. Scendo ancora tra le sue gambe. Il suo sesso è ottimo! E’ un frutto succoso che mi rende schiavo di esso. Comincio letteralmente a divorarlo. Lentamente ci posizioniamo nella posizione del sessantanove. Non riusciamo purtroppo a portarlo a termine, come mi sarebbe piaciuto, godendole in bocca. Lei è reduce di un recente raffreddore e con la bocca impegnata ha difficoltà a respirare e anche la posizione non l’aiuta molto. Comunque si vede che ha talento. E’ brava davvero. Infatti mi da subito piacere. Vedendo che ha difficoltà a proseguire, torno a praticarle il cunnilingus, fino all’orgasmo. Poi la penetro ancora, venendole dentro. Ormai è lascivamente piena di sperma. La penetrazione è resa scorrevole da questo e dai suoi copiosi umori. Ancora una piccola pausa. Ancora baci, qualche accenno di digitalizzazione, al quale reagisce molto bene, ma non lo porto fino in fondo. Non voglio che goda con le dita, voglio che goda nella mia bocca. La sua vulva così bagnata mi eccita ancora una volta. La faccio mettere nella posizione detta “a pecorina” e la penetro. Il mio membro è al massimo dell’erezione, eccitandomi molto questa posizione. La penetro con colpi profondi che a volte toccano il collo dell’utero. Affondo violentemente e godo copiosamente dentro di lei. Le accarezzo le natiche e le cosce, mentre ancora sono dentro.
Poi parliamo ancora e ci accarezziamo. Purtroppo il tempo è tiranno e dobbiamo lasciarci. Sono rimasto molto contento… E’ una donna che sa “ascoltare”, che sa godere del mio talento di abilissimo linguista. Devo dire che mi piace! Spero di …”rivederla”…ma va bene anche al buio!!!