Lo specialista

03.02.2013 01:18

Era da un pò di tempo che avevo donato i miei libri a quel caffé letterario. Fino a quel momento, nessuno mi aveva ancora scritto. Poi lessi quell'e-mail, laconica, molto povera di parole, ma essenziale: "Vediamoci alle sedici, ti aspetto al Caffé." Lessi quelle parole tutto eccitato. Immaginavo già la donna che si era eccitata leggendo i miei racconti erotici. Arrivai alle 15.30. Scrutavo tutti gli avventori di sesso femminile, cercando la mia misteriosa ammiratrice. Sedevo a un tavolino, tenendo una copia del mio libro in bella vista. Nessuna donna si mostrava interessata. A un certo punto, un uomo di mezza età, si sedette al mio tavolo.

"Mi scusi, sto aspettando un'amica, il tavolo è occupato." Dissi. "No, sta aspettando me. Sono io che le ho mandato l'e-mail".  Rispose l'uomo. "Ho letto il suo libro e l'ho portato anche a casa, per leggerlo con mia moglie. I suoi racconti hanno riacceso la passione tra noi" Continuò il mio inatteso ospite.

"Grazie, sono contento" Riuscii soltanto a dire.

"Comunque, diamoci del tu". Aggiunsi.

"Ok, io sono Gianni" Disse lui.

"Io sono Tony, in arte Fiscanto". Risposi.

"Lo so" Disse lui.

"Leggendo i tuoi racconti ho capito che tu sei uno specialista del sesso" Soggiunse.

"No, sono uno specialista del Piacere, soprattutto del Piacere femminile". Corressi.

"Mia moglie si eccita tantissimo leggendo i tuoi racconti..." Disse lui.

"Lo so. I miei racconti sono scritti per ricreare le stesse sensazioni provate mentre sono stati vissuti". Risposi.

"Sabato prossimo abbiamo la casa libera, verresti a prendere qualcosa da noi? Così ti faccio conoscere mia moglie"

"Ok. Sarà un piacere." Risposi.

Arrivai alle dieci del mattino, come mi era stato detto.

La moglie era una donna sulla quarantina, minuta e molto graziosa.

Vollero che visitassi la casa. L'ultima stanza fu la camera da letto. Qui, con la massima naturalezza, la moglie si spogliò rapidamente, rimanendo solo con il reggiseno e le mutandine. L'abbracciai d'istinto, gustando la sua pelle calda sotto le mie mani. La baciai sul collo e sul viso. Poi cercai la sua bocca e il bacio fu carico di passione. Suo marito si era seduto su una sedia vicino al letto.

Lei si sdraiò e contemporaneamente si tolse le mutandine.

Aprì le gambe, mostrandomi il suo sesso così bagnato da essere brillante come se fosse tempestato di diamanti. Mi tuffai tra le sue cosce e cominciai a leccarglielo. La mia lingua guizzava sicura e sapiente tra quella carne umida, calda e pulsante. L'impennarsi del suo bacino, mi fece capire che stava già godendo. Si girò e si mise nella posizione del sessantanove. La sua bocca era famelica quanto la mia. Godemmo ancora, insieme stavolta. Poi di colpo mi cavalcò, pregandomi di possederla a lungo. Lo feci con passione. Alla fine mi supplicò di venirle dentro. Lo feci con grande piacere, spingendola in basso, mentre le donavo il mio seme.

Si distese sul letto, ancora ansante per l'intenso orgasmo. Io mi feci strada tra le sue cosce e ricominciai a leccare quel suo meraviglioso sesso, succoso come un dolce frutto maturo, pieno di umori e di sperma che colava copioso.

La mia lingua, magica e infallibile, la faceva urlare di piacere e proprio mentre stava venendo, la penetrai ancora, dandole vigorosi colpi di membro, fino a venire ancora dentro, mentre lei mi serrava tra le sue cosce, quasi non volesse rischiare di perdere la mia eiaculazione. Mentre tornava a distendersi sul letto, il marito, eccitato dalle grida di piacere della moglie, si spogliò rapidamente e la prese alla pecorina, mentre lei gli diceva:"Ti piace così bagnata, vero Tesoro?" Lui non rispose e continuò a darle colpi sempre più forti e frequenti, finchè anche lui le venne dentro. Mentre era a pecorina, facendo sesso col marito, io mi divertivo a giocare con le sue poppe.

Purtroppo, stavano per arrivare i figli e fummo costretti a salutarci.

Salutai Gianni con una stretta di mano e una pacca sulla spalla. Baciai sulle labbra la moglie.

Sulla porta, Gianni mi disse: "Non ho mai visto mia moglie godere così. Non l'avevo mai sentita gridare così. Mai. Se vuoi possiamo rivederci."

"Grazie, Gianni. Te l'avevo detto: io sono uno specialista!" Risposi, sorridendo sornione.