Non c'è due senza tre
I proverbi molto spesso colpiscono nel segno. "Non c'è il due, senza il tre", dice un famoso proverbio. Infatti ho incontrato la mia carissima amica per la terza volta. Ogni volta che s'incontra una donna, si affina il modo di darle piacere. Si conosce meglio il suo corpo e le reazioni che esso ha alle sollecitazioni erotiche.
Ci siamo incontrati un pò distanti dall'hotel, ma dopo qualche fermata di metropolitana, siamo finalmente giunti alla meta. Già nel momento dell'incontro ci siamo baciati appassionatamente e nell'ascensore che ci portava in albergo abbiamo continuato a farlo, ancora con più enfasi.
Adoro baciare! Lo farei per ore e ore se potessi. Chiusa la porta della camera, l'ho accarezzata dappertutto. L'ho accompagnata sul letto e l'ho spogliata. Il suo seno, generoso, visto che porta la sesta misura, mi ipnotizzava. L'ho baciato dappertutto e ho succhiato a lungo i capezzoli, sempre più ritti e sempre più duri. Ancora baci, baci, baci. Era meraviglioso succhiarle la lingua. Poi sono scivolato tra le sue cosce. Bagnatissima! Ho assaporato il nettare della sua voglia con grande voluttà e l'ho leccata con la mia solita maestria. E' venuta in poco tempo, mugolando e inarcando il bacino. A questo punto, ho spinto tutta la lingua dentro e l'ho girata all'interno, frugandola, avido di ogni goccia di quel liquido che mi diceva che stava godendo.
Poi l'ho penetrata. Tutto dentro. Scivolando con una facilità pazzesca. Non capiva più nulla. Si tirava da sola le gambe in alto, per farsi penetrare ancora più a fondo. Le ho poggiate sulle mie braccia e l'ho penetrata fino in fondo. Ho voluto gustare a lungo questo amplesso. Mi mancava questa donna fantastica. Alla fine, vinto dai baci, dal suo seno meraviglioso e dalla stretta pulsante del suo sesso, sono venuto sulla sua pancia, perchè ancora non è in menopausa, pur essendoci vicina. Lei ha spalmato il mio seme sul ventre e ha leccato le dita.
L'ho baciata profondamente e a lungo. Poi ho ricominciato a leccargliela. Un modo di leccare lento e studiato, fino a ricominciare la cavalcata che le avrebbe regalato un altro orgasmo.
E ancora dentro... tutta fradicia di voglia... stavolta ho fatto in modo di durare tantissimo, mentre lei gemeva e si bagnava sempre più. Voleva che le venissi dentro, ma anche stavolta ho preferito venirle sul suo splendido didietro. Non si sa mai, a volte si esce incinte anche a cinquant'anni.
L'ho stretta a me, gustando il contatto dei nostri corpi nudi. Il suo seno contro il mio torace mi mandava in visibilio. L'ho masturbata con le dita. Il suo sesso era aperto e incredibilmente bagnato. Il clitoride sembrava una pallina, gonfia di voglia. Ho continuato a massaggiarlo, con un movimento rotatorio, fino a farla venire ancora.
Ci siamo baciati e abbracciati a lungo, mentre le ho ricordato un altro famoso proverbio: "E il quattro vien da sè" Si è messa a ridere, ma ha capito bene quello che volevo dirle...