Voluptas gratia voluptatis
10.07.2021 02:58
"Il piacere per il piacere." L'amore e la gelosia che ne consegue, pregiudica l'ascesi verso il piacere assoluto.
Non bisogna sentirsi quasi mai. Guai a essere presenti nella vita di un'altra persona quotidianamente. Questo avvelena il piacere, perchè è amore allo stato embrionale, pronto a sbocciare. Sarà ancora bello per poco e poi il sospetto del tradimento e la gelosia, lo renderà solo una sofferenza, intervallata da momenti felici. Il piacere per il piacere è tutto un momento felice!
"Ti va di prendere un caffè? Sei libera?" "Certo, domani". "Perfetto!" Poche parole, anche dopo tanto tempo che non ci si vede, come se il tempò non fosse mai passato. Si beve un caffe, si chiacchiera del più e del meno e poi si corre in camera: il Piacere non può aspettare!
Ci abbracciamo a lungo e ci baciamo dappertutto. Ancora non è nuda. Adora farsi spogliare. Le slaccio il reggiseno e le massaggio i suoi meravigliosi seni, sfiorandoli, per far sì che i capezzoli s'inturgidiscano. Appena sono belli duri ed eretti, comincio a succhiarli alternativamente. Nel frattempo le accarezzo il sesso, che già pulsa di voglia ed è caldo, sotto la stoffa delle mutandine. Continuo ad abbracciarla, a stringerla forte e a baciarla, mentre la mia mano è dentro le sue mutandine e accarezza tutto il suo sesso, ormai umido. Le sfilo l'ultimo pezzo di biancheria. Continuo a baciarla e ad abbracciarla. Lei mi supplica di leccargliela: conosce bene il mio talento. Faccio in modo che lo desideri sempre più. All'improvviso, mentre lei aveva già perso ogni speranza, mi infilo tra le sue cosce e gliela lecco, mentre con entrambe le mani le massaggio i seni e con le dita le stuzzico i capezzoli. L'orgasmo è rapidissimo. Viene molto velocemente e lo capisco dal fatto che non sopporta più la lingua sul clitoride. Non c'è alcun problema: spingo la lingua nella vagina fin dove mi è possibile e mi godo con la punta l'ingresso circolare proprio del canale vaginale, ricolmo di umori. Lei geme di piacere. Mi metto le gambe sulle braccia e la penetro in profondità. Vado avanti un bel pò, perchè è molto bagnata e sento poco. A lei piace che continuo a lungo. Vengo, purtroppo fuori, perchè ha paura di una gravidanza.
Spossato ma non sazio, l'abbraccio e la bacio ancora, sempre più appassionatamente. Mi ritrovo di nuovo tra le sue cosce. Stavolta, mentre gliela lecco, le metto dentro due dita, piegandole affinchè stimoli il punto G. Lo trovo facilmente, perchè si sente una superficie rugosa. Aumento il ritmo delle dita e della lingua. Mi graffia la schiena e poi per paura di farmi troppo male, graffia con forza il lenzuolo e grida di piacere. La penetro ancora. Stavolta ci vuole ancora più tempo: è un vero lago! Mi aiuta spingendo il bacino. Lo vuole in fondo. Vengo anch'io.
Una piccola pausa (non sono certo di ferro!) e poi si ricomincia. Stavolta, quando siamo di nuovo eccitati, facciamo un sessantanove. Io sono molto diverso dagli altri uomini. Il sesso orale su di me, mi piace, ma non ne vado matto. Io adoro leccarla per prima cosa (lo farei per ore intere!) e poi metterlo dentro. Amo queste due cose. Infatti, prima di venire, la invito a cavalcarmi e vengo alla vista del suo seno che mi balla davanti agli occhi.
Purtroppo il tempo a disposizione è finito, altrimenti mi sarebbe piaciuto prenderla alla pecorina: il suo didietro è un capolavoro. Ma non sono un ventenne e ho bisogno di uno stimolante. Lo stimolante non è una sostanza chimica, ma è lo stare tra le sue cosce a leccargliela e infilare dentro la lingua. Questo mi rende subito pronto, ma ci vuole il suo tempo e il tempo era finito. Al prossimo caffè!